Oggi non riuscivo più a trovare la strada per tornare a casa! Che dramma: ho un senso dell'orientamento pari a 1/piccione viaggiatore: vale dire molto, ma molto, vicino allo 0.
Comunque, ad un certo punto avevo la gola completemente disidratata ma non trovavo un bar o un locale neanche a pagarlo oro. Questa è una zona che, a parte i fori di pallottola nei muri, ricorda molto Beirut. Insomma, ad un certo punto l'illuminazione: un bar! Yupppi!!! Mi fiondo (a dir la verità striscio) fino al bar e cosa leggo sull'insegna? "Il gatto e la volpe". Ora, sarà anche che sono normale come un ornitorinco o che ho il coraggio di un coniglio ma come si fa a chiamare un bar "Il gatto e la volpe"? Perchè non l'hanno chiamato "Entrate qui e vi togliamo anche i calzoni"? Non è che sia molto invitante un nome del genere, o no? Chissà se, prima di decidere, non abbiano valutato anche altre possibilità tipo: "Alì Babà e i quaranta ladroni" o "La camera delle torture di Barbablù"? Brrrrr: che paura!
Magari, leggendo "Hansel e Gretel", hanno pianto quando la strega cattiva è finita nel calderone bollente, chi quò dirlo?
Sta di fatto che ho optato per la fuga veloce (l'ho già detto che ho il coraggio di un coniglio?).
Quello che mi infastidisce è che ho ancora sete adesso! Mi ci vorranno altri tre litri d'acqua per recuperare tutti i liquidi persi!
mercoledì 26 marzo 2008
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