martedì 17 giugno 2008

IPPOCRATE CHI?

Ho letto oggi su "Il messaggero" un fatto che ha risvegliato la mia indignazione. Riassumo brevemente la notizia. Un uomo che viaggia su un pullman di linea si sente male. Il conducente se ne accorge, tenta di soccorrerlo, ma quando vede che questo perde i sensi, modifica il tragitto del mezzo pubblico e porta il malato di fronte al pronto soccorso. Questo coscienzioso conducente (ha anche chiesto il permesso alla centrale per deviare il percorso) entra in pronto soccorso (ospedale Sant’Eugenio a Roma) e chiede aiuto. I medici lo guardano e gli spiegano che non possono attraversare la strada e prendere il malato perché è contro il regolamento.
So che le cose stanno in questo modo. So che per molti medici il loro è solo un lavoro e che gli ospedali preferiscono lasciare morire una persona piuttosto che rischiare una denuncia. Ho personalmente visto medici chirurghi (che fra l'altro, nel caso specifico, fatturavano più di mezzo milione di euro l'anno) osservare una donna priva di conoscenza, estratta a forza dalla propria auto distrutta, senza muovere un dito per soccorrerla. So tutto questo ma non riesco a farmene una ragione.
Sono andato a leggermi il giuramento di Ippocrate e ho trovato scritta la seguente frase: "perseguire come scopi esclusivi la difesa della vita, la tutela della salute fisica e psichica dell'uomo e il sollievo della sofferenza, cui ispirerò con responsabilità e costante impegno scientifico, culturale e sociale, ogni mio atto professionale".
Ma quindi? E' mai possibile vivere in un mondo come questo e considerarlo "civile"?
Sono troppo amareggiato, meglio chiudere qui.

3 commenti:

david santos ha detto...

EURO 2008

ITÁLIA Congratulations!!!!!!!!!!!!

Mad Lobo ha detto...

Avevo iniziato a scrivere una risposta al riguardo, ma mi sono fermato perché mi è venuto un momento di depressione. Che una persona dovrebbe aiutare un'altra in difficoltà mi sembra talmente ovvio, e pure so che non è cosi, e so che pur troppo sarà sempre cosi. Mi sono fermato perché potrei elencare centinaia di casi in cui si perdono vite umane per il nostro "civile" menefreghismo ed altre centinaia dove noi siamo diretti responsabile della morte di migliaia di persone. Figuriamoci allora a questi medici quanto possa essere importante una persona in più o in meno. Forse sono un po' pessimista, ma credo che la maggioranza delle persone si comportino come questi medici, guardando morire le persona dalla finestra. Basta essere a posto con il "regolamento". Allora forse è meglio non parlare di dignità umana o civiltà, parliamo più tosto di calcio, caffè e discoteche...

Andrea Vargas ha detto...

@rudy grazie per il commento. Ti risponderò al più presto
@mad lobo hai ragione da vendere ... cerchiamo di pensare alle cose belle, altrimenti ci si deprime troppo!