Fino a qualche tempo fa "travestirsi" era "male". Tranne a carnevale, ovviamente, e allora vai di orecchie da coniglio, parrucche e barbe finte. Molti di noi però ricordano con nostalgia quando, bambini, si passavano i pomeriggi a giocare ai cowboy con il cappello del nonno o ai pirati con il foulard della mamma (ebbene si, mamma, ti rubavo il foulard per fare il pirata e anche il collo di pelliccia di volpe per fare il domatore!).
Ma comunque oggi non è più una cosa di cui vergognarsi e anche gli adulti possono tornare a giocare con parrucche e costumi. Il fenomeno di cui sto scrivendo si chiama cosplay e, in realtà, si spinge ben oltre il semplice travestimento. Questa passione infatti, importata dal Giappone, consiste nel replicare, il più fedelmente possibile, i personaggi dei manga, cartoni, fumetti, videogiochi e film fantasy. Gli appassionati di cosplay non solo si costruiscono i costumi e gli accessori ma imitano i movimenti e le caratteristiche dei personaggi di fantasia che interpretano.
Anche in Italia il fenomeno è in espansione ed esistono molti siti web e manifestazioni.
Alcuni link: Giorgia, Aotaka Furiku, Falketta, Serie di foto.
lunedì 21 luglio 2008
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