Baldini, arrivato a Pechino da due giorni, ha affermato che si sente "triste e dispiaciuto" per la situazione in Tibet. Che strano, anch'io mi sento "triste" per i 150 tibetani morti ammazzati; e "dispiaciuto" anche. Sono proprio le parole che vengono in mente quando si pensa ad una tragedia del genere!
Comunque, per questione di coerenza non sarebbe meglio rinunciare alle olimpiadi? Ma si può chiedere tanto ad un atleta? No, certo che no. Allora l'atleta sarebbe meglio che non facesse dichiarazioni per niente. Così mi fa pensare ad un coccodrillo che mangia e poi piange: solo che qui piange anche prima...
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1 commento:
Grande affermazione!
Mi ricordo ancora una partita di calcio giocata dopo aver contato i morti (juve-liverpool). Tutti a guardare la partita con le lacrime agli occhi, il nodo in gola solo sciolto al momento di urlare i gol!
Ed il mondiale di calcio nell'Argentina del 78? che bel mondiale, con i campi di concentramento, le torture, il terrore...andrei avanti, ma tanto il mondo gira cosi: "the show must go on", non importa quanto di grave stia capitando in quel paese, l'importante è divertirsi! cosa possono significare 150 morti nell'ambito del magico mondo delle olimpiadi? Posso perdermi le intense emozioni che si scateneranno quando si canterà l'inno al più alto gradino del podio solo perché un gruppetto di persone che reclamavano la loro libertà di pensiero sono stati torturati ed uccisi? Dai non pensiamoci più, sono soltanto dei sognatori, dimentichiamoci e godiamoci la festa! Forza azzurri! ma mi raccomando fattevi vedere preoccupati, magari qualche lacrima, qualche gesto di disappunto, insomma, dimostriamo di essere civili!
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